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Trigliceridi alti: che cosa fare?

Un valore elevato di trigliceridi può essere pericoloso per la salute. Fortunatamente, esistono delle soluzioni per abbassarlo drasticamente. Ecco tutto quello che c’è da sapere.

Trigliceridi nel sangue

Che cosa sono i trigliceridi?

Come il colesterolo, anche i trigliceridi sono dei lipidi, che derivano dal consumo di prodotti grassi, in particolare grassi saturi, nonché dalla trasformazione di zuccheri ealcol da parte del fegato.

Questi acidi grassi insolubili in acqua vengono immagazzinati nel tessuto adiposo per essere rilasciati quando il corpo ha bisogno di energia.

Tuttavia, un valore eccessivo di trigliceridi è un fattore di rischio per alcuni problemi di salute, tra cui i disturbi cardiovascolari.

Qual è il valore normale di trigliceridi?

Il tasso di trigliceridi da non superare è di 1,7 mmol/L di sangue.

Al di sotto di questa soglia, la quantità di trigliceridi nel sangue è considerata normale e sicura.

Trigliceridi alti: quali sintomi?

Un valore elevato di trigliceridi è spesso asintomatico, ossia è generalmente impossibile sapere che esiste un problema senza fare un prelievo di sangue...

Diversi sintomi possono tuttavia manifestarsi nelle forme più gravi:

  • dolori addominali;
  • alterazione dellostato generale;
  • comparsa di lesioni cutanee giallastre, dette xantomi eruttivi.

Quali rischi?

A breve termine, un’elevata concentrazione di trigliceridi nel sangue (detta anche “ipertrigliceridemia”) non causa affaticamento, dolore o calo di energia.

Nel medio-lungo periodo, invece, presenta un vero e proprio rischio per la salute. Questa condizione medica, infatti, favorisce l’insorgenza dell’aterosclerosi, ossia l’accumulo di materiale lipidico nelle arterie che possono quindi ostruirsi, fino a bloccare la circolazione sanguigna. Questo fenomeno può causare trombosi, flebite, infarto del miocardio o ictus.

Le cause dell’ipertrigliceridemia

Molto spesso, un valore elevato di trigliceridi è dovuto a cattive abitudini alimentari. Il rischio è particolarmente importante nel caso di un consumo eccessivo di zuccheri,alcol e grassi cattivi.

Alcuni disturbi metabolici come il diabete, il sovrappeso e l’obesità possono essere la causa all’origine del problema.

L’ipertrigliceridemia, inoltre, può essere causata da un’anomalia genetica ereditaria.

Esistono anche diversi farmaci che provocano un aumento dei trigliceridi, tra cui i corticosteroidi, certi antipsicotici, alcuni contraccettivi e antivirali.

Infine, diversi altri fattori possono alterare il valore dei trigliceridi:

  • età;
  • tabagismo;
  • o mancanza di attività fisica.

Che cosa fare in caso di trigliceridi alti?

Poiché il problema è asintomatico, la prima cosa da fare se si nutre un sospetto è fare un esame del sangue. Ancora una volta, non esitare a parlarne con il tuo medico.

Se soffri effettivamente di ipertrigliceridemia, esistono diversi modi per affrontare il problema.

Cambiare l’alimentazione

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La cosa più urgente è cambiare le proprie abitudini alimentari. Innanzitutto bisogna limitare il consumo degli zuccheri semplici a rapido assorbimento, compreso il fruttosio. Mangiare più verdure e cereali integrali sarà sempre salutare e faciliterà le cose.

Ci si deve inoltre sforzare di ridurre il consumo di acidi grassi saturi, limitando in particolare il consumo di burro, salumi, formaggi, carni grasse e soprattutto prodotti industriali.

Si devono quindi preferire il pesce, compresi i pesci grassi, e le carni magre, nonché l’acqua, l’olio d’oliva, l’avocado, la frutta secca, ecc.

Ridurre alcol, caffè e sigarette

Se sei abituato a bere alcolici, ridurne il consumo sarà probabilmente la prima cosa da fare.

Si noti, inoltre, che gli eccitanti sono fattori aggravanti. Caffè e trigliceridi sono incompatibili... Stessa cosa per le sigarette.

Nuove e più sane abitudini di vita

Oltre agli eccessi e alle cattive consuetudini alimentari, anche alcune abitudini di vita possono causare un aumento dei trigliceridi: stress, sedentarietà e sovrappeso sono fattori aggravanti.

Praticare un’attività fisica regolare, uscire più spesso e ritrovare uno stile di vita complessivamente più positivo potrà cambiare le cose.

E se fosse dovuto a una cura medica?

Infine, non dimenticare che alcune cure possono provocare un aumento dei trigliceridi. Se hai dei dubbi, non esitare a parlarne con il tuo medico.

Quale trattamento in caso di trigliceridi elevati?

Farmaci

Il medico può, da ultimo, prescrivere dei farmaci ipolipemizzanti.

È il caso, in particolare, delle statine, nonché dell’ezetimibe, della colestiramina o dei fibrati.

Naturalmente, questi trattamenti non sono privi di rischi e possono presentare degli effetti collaterali. In ogni caso, il controllo medico deve essere regolare.

Le sostanze naturali che possono aiutarti

Diverse sostanze naturali possono aiutarti in caso di valori elevati dei trigliceridi:

  • è il caso degli omega-3, gli acidi grassi essenziali che contribuiscono al mantenimento di un livello normale di trigliceridi (1);
  • diversi studi indicano il lievito di riso rosso, da cui deriva la monacolina K, come un’alternativa naturale alle statine (2), talvolta prescritte dai medici in caso di trigliceridi molto alti;
  • la pantetina, una forma derivata dalla vitamina B5, è studiata per la sua capacità di combattere trigliceridi e colesterolo cattivo in eccesso (cfr. Pantethine) (3);
  • la composizione di Slendacor® (miscela di estratti di radice di Curcuma longa, foglie di Moringa oleifera e foglie di Murraya koenigii) avrebbe altresì la capacità di influenzare positivamente i livelli di colesterolo e trigliceridi (4-6);
  • infine, scopri i trigliceridi a catena corta (7), che vengono rapidamente trasformati in chetoni e non vengono immagazzinati nel tessuto adiposo (li trovi, ad esempio, in Organic MCT Oil).

IL CONSIGLIO DI SUPERSMART

Bibliografia

  1. Krupa K, Fritz K, Parmar M. Omega-3 Fatty Acids. [Updated 2023 Jan 17]. In: StatPearls [Internet]. Treasure Island (FL): StatPearls Publishing; 2023 Jan-. Available from: https://www.ncbi.nlm.nih.gov/books/NBK564314/
  2. Villano I, La Marra M, Allocca S, Ilardi CR, Polito R, Porro C, Chieffi S, Messina G, Monda V, Di Maio G, Messina A. The Role of Nutraceutical Supplements, Monacolin K and Astaxanthin, and Diet in Blood Cholesterol Homeostasis in Patients with Myopathy. Biomolecules. 2022 Aug 14;12(8):1118. doi: 10.3390/biom12081118. PMID: 36009012; PMCID: PMC9405860.
  3. Evans M, Rumberger JA, Azumano I, Napolitano JJ, Citrolo D, Kamiya T. Pantethine, a derivative of vitamin B5, favorably alters total, LDL and non-HDL cholesterol in low to moderate cardiovascular risk subjects eligible for statin therapy: a triple-blinded placebo and diet-controlled investigation. Vasc Health Risk Manag. 2014 Feb 27;10:89-100. doi: 10.2147/VHRM.S57116. PMID: 24600231; PMCID: PMC3942300.
  4. Vera-Ramirez L, Pérez-Lopez P, Varela-Lopez A, Ramirez-Tortosa M, Battino M, Quiles JL. Curcumin and liver disease. Biofactors. 2013 Jan-Feb;39(1):88-100. doi: 10.1002/biof.1057. Epub 2013 Jan 10. PMID: 23303639.
  5. Kashyap P, Kumar S, Riar CS, Jindal N, Baniwal P, Guiné RPF, Correia PMR, Mehra R, Kumar H. Recent Advances in Drumstick (Moringa oleifera) Leaves Bioactive Compounds: Composition, Health Benefits, Bioaccessibility, and Dietary Applications. Antioxidants (Basel). 2022 Feb 16;11(2):402. doi: 10.3390/antiox11020402. PMID: 35204283; PMCID: PMC8869219.
  6. Kundimi S, Kavungala KC, Sinha S, Tayi VNR, Kundurthi NR, Golakoti T, Davis B, Sengupta K. Combined extracts of Moringa oleifera, Murraya koeingii leaves, and Curcuma longa rhizome increases energy expenditure and controls obesity in high-fat diet-fed rats. Lipids Health Dis. 2020 Aug 28;19(1):198. doi: 10.1186/s12944-020-01376-7. PMID: 32859217; PMCID: PMC7455912.
  7. Schönfeld P, Wojtczak L. Short- and medium-chain fatty acids in energy metabolism: the cellular perspective. J Lipid Res. 2016 Jun;57(6):943-54. doi: 10.1194/jlr.R067629. Epub 2016 Apr 14. PMID: 27080715; PMCID: PMC4878196.

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