Caviglie gonfie? Piedi gonfi? Fortunatamente esistono dei modi naturali per ridurre e combattere la ritenzione idrica. Ecco 5 consigli che devi assolutamente provare.
L'acqua, che da sola rappresenta il 60-70% del peso corporeo, è così distribuita:
Per mantenere questo equilibrio, l'acqua si sposta continuamente nell'organismo grazie a dei complessi giochi di pressione (osmotica e idrostatica). Tuttavia, il suo percorso varia di poco: dal flusso sanguigno, attraversa dapprima la parete dei capillari arteriosi per "nutrire" il liquido interstiziale e le cellule, quindi la quantità in eccesso viene riassorbita dai capillari venosi e dai canali linfatici.
Purtroppo non sempre tutto va come previsto: a volte, l'acqua si accumula nell'ambiente extracellulare e non può più essere eliminata attraverso la rete venosa e linfatica, rimanendo quindi intrappolata nei tessuti: si parla, dunque, di ritenzione idrica.
La ritenzione idrica si manifesta generalmente con un gonfiore (o edema) localizzato prevalentemente nelle caviglie e nei piedi a causa della gravità. Più raramente colpisce il ventre e il viso. A volte si osserva un rapido aumento di peso (fino a 3 kg in 24 ore) senza osservare notevoli cambiamenti nella dieta.
Come riconoscere la ritenzione idrica? Esercita una forte pressione con il dito sulla zona gonfia: se dopo aver tolto il dito rimane ben visibile un'impronta bianca, è molto probabile che ciò sia dovuto a un sovraccarico di liquidi.
Alcuni fattori, spesso associati, predispongono alla ritenzione idrica:
Non resta quindi che eliminare i liquidi in eccesso! Diamo uno sguardo alle migliori tecniche naturali per far sì che la ritenzione idrica diventi solo un brutto ricordo.
Per dire addio alla ritenzione idrica è importante riattivare la circolazione venosa e linfatica che svolge un ruolo fondamentale nella regolazione idrica. Ecco un pretesto ideale per tornare a fare sport!
Con le gambe pesanti, tuttavia, è meglio rinunciare agli sport ad alto impatto che indeboliscono le valvole venose. La scelta migliore? Le discipline acquatiche (nuoto, aquabike, aquagym ecc.) che combinano l'allenamento muscolare degli arti inferiori e l'azione massaggiante dei vortici all'effetto vasocostrittore dell'acqua fresca.
Se non ami l'acqua, ma sei un animale terrestre, non preoccuparti: camminata veloce, bicicletta o pilates sono altrettanto adatti.
Aggiungi sistematicamente sale ai piatti? Questo piccolo gesto insignificante potrebbe benissimo contribuire al tuo fastidioso gonfiore.
Il flusso d'acqua nell'organismo si basa infatti su un sapiente equilibrio sodio-potassio: quando il sodio attira l'acqua all'esterno delle cellule, il potassio la trattiene. Consumando troppo sale, quindi, spingiamo il liquido a fuggire inesorabilmente dall'ambiente intracellulare… e a insidiarsi pericolosamente nei tessuti (3).
A titolo indicativo, l'OMS (Organizzazione mondiale della sanità) consiglia di non superare i 5 g di sale al giorno. Per un gusto a tutto tondo, punta invece su spezie e aromi!
E se la natura ci aiutasse a sgonfiarci un po'? Quando si soffre di ritenzione idrica, è utile optare per le piante cosiddette “diuretiche” che facilitano l'eliminazione dell'acqua attraverso l'urina e il drenaggio dei tessuti.
Soprannominato "pera di cactus", il fico d'India (Opuntia ficus) è apprezzato in cucina per la sua polpa morbida e dolce. In fitoterapia, invece, i suoi meriti sono dovuti all'eccezionale contenuto di indicaxantina, un pigmento della famiglia delle betalaine. È interessante notare che partecipa anche al controllo del peso : se la ritenzione idrica a volte genera dei chili in più, il sovrappeso può ostacolare a sua volta i movimenti dell'acqua con un deficit circolatorio (4-6).
Quando si tratta di eliminare l'acqua, vengono regolarmente proposte altre piante, come il dente di leone, l'olmaria e il cumino (7-9).
Alcuni integratori riuniscono peraltro tutte queste piccole meraviglie vegetali (come Water Retention Formula, un integratore ad alto contenuto di fico d'India e arricchito con troxerutina per un'azione potenziata).
Praticato da un fisioterapista, il drenaggio linfatico (linfodrenaggio) favorisce il riassorbimento degli edemi regolando il flusso linfatico (10). Sebbene lo svolgimento e il numero delle sedute possano variare, consiste generalmente in un massaggio manuale delle zone gonfie, esercitato con una pressione più o meno forte a seconda delle sedi.
È tuttavia necessario fare attenzione, poiché questo approccio terapeutico è controindicato in caso di flebite, edema cardiaco, ipertiroidismo, asma e ipotensione arteriosa.
Se la tua ritenzione idrica si concentra principalmente negli arti inferiori, adotta i seguenti accorgimenti per dare sollievo alle gambe gonfie:
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